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sabato 24 luglio 2010

Lapponia 2010 REPORT

Dopo settimane di attesa a guardare meteo, webcam e siti internet, sempre sul chi va la, con la speranza che temperature fredde iniziassero ad alzarsi e che i venti freddi da nord iniziassero a girare da sud finalmente si parte.
Prima di partire vodafone, wind , tre e tim mi mandarono un sms di ringraziamento per le numerose chiamate fatte e ricevute…ma in fondo l’agitazione era tanta, soprattutto fra i nuovi.
La cosa bella è che c’è stata gente che pur di portarsi un “jerketto” in più in valigia ha lasciato a casa le mutante!Noi pescatori siamo MALATI!!!!
20 kg esatti, si chiude la valigia e si parte!
Volo da Linate e per raggiungerlo, come nei precedenti viaggi ho preferito la formula treno da Verona a Milano più bus, comodo, rapido ed economico senza dover guidare e lasciare le macchine al parcheggio dell’aeroporto.
Arriviamo a Linate in perfetto orario (anche troppo presto) secondo la tabella di marcia e da li voliamo verso Stoccolma per poi prendere un nuovo volo verso nord in direzione Lulea.
Volando verso nord rimaniamo increduli della quantità d'acqua che c'è qui al nord.
E finalmente arriviamo a Stoccolma per poi partire verso nord.


Atterriamo alle 23 in punto e una volta noleggiate le due station wagon partiamo verso il Lodge di Mala gestito dalla Fishing Team di Marino Rota.
3 ore di macchina con strada unica e sempre dritta dove l’unica presenza di vita è data da lepri e renne e nel caso più fortunato da alci.
Incrociare un’auto nel bel mezzo della notte è cosa rara!
Ore 2.00 messaggio a Marino Rota:
Tutto ok, siamo in Villa e la luce è pari a quella del giorno..ci vediamo domani alle 8.00 qui in Villa.
Una volta sistemati i bagagli visto la luce pari a quella del giorno a qualcuno passa pure per la testa di andare a fare i classici due tiri da riva ma poi capisce che è meglio andare a riposare..ci aspetta una settimana molto impegnativa.

PRIMO GIORNO:
Sveglia presto e alzata la tapparella la luce che entrava era simile a quella di mezzogiorno.
Fatta la colazione decidiamo che una parte del gruppo prepara tutta la roba da pesca mentre l’altra va in paese (paese per modo di dire) a far spesa di cibo per la settimana.
Quest’anno con noi è venuto pure il mio carissimo compagno di pesca Luca che di professione lo chef in grandi ambienti di classe a Verona e grazie a lui ogni sera andare a tavola era un piacere!
Arriva Marino e dopo i soliti baci e abbracci si calano le barche per la pesca vera e propria nel lago di fronte a casa dove la navigazione è abbastanza semplice e permette di far prendere confidenza con chi non ha mai guidato un motore a scoppio.
Il vento è forte e come diceva il bollettino meteo dovrebbe iniziare a girare verso sud solo verso sera per poi rimanere buono tutta la settimana.
Primo tiro di Mattia e luccio in canna…il fratello lo imita e un’altro luccio gli si slama sotto barca!
Ma dove azzzzz siamo!!!!!
Piano piano…devo ancora iniziare a pescare e qui c’è qualcosa che non va!!!
La pesca continua fra catture e lanci ma pure il vento inizia a soffiare sempre più forte ostacolando l’azione di pesca.
L’attività del pesce partita a razzo diminuisce con il passare delle ore per il vento troppo forte e siamo costretti a cercar baie più riparate.
Deciciamo di battere un nuovo erbaio e dopo un paio di tiri lo Chef aggancia un gran bel pesce metro…
Nemmeno il tempo di accendere il motore e portarmi verso di loro per fotografarli che Tia sull’altra barca aggancia un altro pezzo sopra al metro!
Non ci capisco più un “kez” e siamo solo a metà del primo giorno!!
Io praticamente devo ancora iniziare a pescare seriamente!!
Il Pomeriggio continua con l’attività dei pesci non è al top e le ondine causate dal vento rovinano un po la pesca a galla.
Rientriamo sfiniti verso le 21.00 e sul diario di bordo segno 64 pesci in 3 barche in 7 persone.
Tutti entusiasti si va a cena e finalmente possiamo assaporare la comodità della villa.
Finalmente si cena.
A cena non si parla altro dei lucci presi,di mangiate perse e di esche incredibili.. poi si finisce sempre a parlare dei pesci persi, guarda caso sono sempre quelli piu grandi e che guarda caso rimangono sempre slamati in acqua..chissa perché!!!
Quando viene fuori il discorso sul numero di pesci presi mi vedono sempre un po perplesso…Mi chiedono perché e io rispondo:
Ricordatevi che oggi sicuramente è stata una giornata positiva a parte il vento, ma fidatevi che la Lapponia può dare molto di più e che i numeri di oggi sono numeri normali se si pesca bene e se ovviamente i pesci decidono di collaborare.
Ciucchi di birra, si sparecchia e si va a letto felici e contenti!

SECONDO GIORNO:
Sveglia presto, colazione via a pescare nello stesso lago del giorno prima.
Il tempo è buono e il vento è cambiato.
Finalmente si inizia a pescare come si deve.
Il lago è piatto questo mi permette di fare degli spostamenti in maniera veloce sondando le zone che negli anni passati mi hanno regalato molto pesce di buona taglia.
Dico a tutti di fare una pesca veloce, i lucci qui non sono smaliziati o punti e se sono attivi in zona bastano pochi lanci per prenderli (tutti) e una volta presi è inutile insistere…meglio passare ad un nuovo erbaio.
Finalmente iniziano i numeri da Lapponia…Salgo in barca con Dado e Tia e la giornata si conclude con 72 pesci nostri più un altro centino di pesci da dividere fra le barche di Doble Luca e quella di mio padre e il suo compagno Luciano.
Dado e Tia non credono ai loro occhi e continuano a scattare foto peggio di una coppia jappan davanti al Colosseo di Roma….sull’altra barca Doble Luca non smettono di lanciare e prendere lucci e per convincerli a portarli a cena bisogna quasi levargli le canne dalla barca.
Incredibile…Finalmente si va a cena….ovviamente con l’intento di uscire di nuovo dopo mangiato fino a notte inoltrata per chi ha ancora le forze di lanciare.
Di notte il calo della temperatura rallenta l’attività dei pesci anche se una decina di pesci fra visti, salpati e slamati riusciamo a farli lo stesso.

TERZO GIORNO:
La sera prima chiediamo a Marino di spostare le barche in un lago nuovo, molto profondo ma con grandi baie a canneto.
E’ un lago che tutti gli anni dico di volerlo provare ma poi alla fine mi riduco ad andare su quelli che conosco già a memoria per comodità..e quindi è un lago tutto da scoprire per tutti.
La mattina stessa carichiamo con Marino i canadian e spostiamo le barche in questo lago.
Mamma mia è vastissimo….Il lago a prima vista è enorme e l’eco mi segna fondali di 20 metri in centro al lago.
Dalla cartine vediamo grandi baie con acqua bassa.
Marino ci riferisce che grazie alla sua profondità, in questo lago il pesce ha veramente la possibilità di venire grande.
Per sondarlo al meglio decidiamo che due barche sondano la parte destra mentre una prova il lato sinistro per ritrovarci a fine serata in fondo al lago.
Iniziamo la pesca, il vento è ottimo, leggero da sud, e iniziano fin da subito le catture.
La taglia media dei pesci sale e mio padre perde sotto barca il pesce della settimana…un pesce stimato 110 che a causa dei mille canneti girando su se stesso si va a slamare.
Nel pomeriggio il vento gira e una perturbazione king modello tempesta perfetta con vento e grandine si abbatte su di noi e ci obbliga a rifugiarci sotto il primo capanno disabitato che troviamo costeggiando un’isola.
Sull’isola non c’era anima viva e la casetta con quel tempaccio ci faceva ricordare il film un weekend di paura.
Sotto questa tettoia passeremo 4 ore piene prendendo pure sonno prima di poter riprendere la barca per continuare a pescare.
Il tempo non cambia molto, e il sole non vuole uscire dalle nuvole..un paradiso insomma pensando che in Italia le temperature sfioravano i 35-40 gradi.
Appena la pioggia molla un po deciciamo di uscire e pescare ancora.
La giornata si conclude presto causa pioggia e vento incessanti soddisfatti in ogni caso perchè all’attivo avevamo un’altro centinaio di lucci suddiviso in tre barche…104 per l’esattezza.
Rientriamo a casa, doccia e cena super con partita dei mondiali grazie alla Tv satellitare della villa.
Sono le 23 e ha smesso di piovere.
Stranamente non ho sonno, prendo la canna da pesca, monto un salmo marauder 13 cm senza ancorette e chiedo a Luca se ha voglia di accompagnarmi per fare del cinema con la telecamera.
Andiamo a provare a pescare da riva su dei laghetti o stagni a pochi km dalla villa.
Spettacolare….abbiamo esplorato 3 laghetti micro ricevendo 8 attacchi in 30 min.
La pesca con le ancorette era impossibile perché l’acqua causa il numero elevato di cannetti distava da noi almeno 5-6 metri..e mettere le ancorette voleva dire impigliarsi al primo tiro.
Certo, avremo potuto tornare in villa a prendere una Basy ma in un paradivo del genere la cattura era diventata un’importanza relativa.
Abbiamo mosso pesci che pur di trattenersi l’artificiale si facevano una decina di metri dandogli ripetutamente.
Unica nota negativa: Le zanzare ci hanno mangiato vivi e per quanto potevamo essere coperti avevamo i palmi delle mani che tenevano la canna pieno di punture.
Viaaaaaaaaa……viaaaaaaa si torna in Villa!


QUARTO GIORNO:
Decidiamo tutti insieme di continuare a pescare nel lago di ieri perché la pioggia del giorno precedente non ci ha permesso di pescarlo tutto in maniera adeguata.
Si parte….nuove baie e nuovi lucci.
Arrivati su un erbaio nuovo si faceva a gara per chi tirava per primo, non facevo in tempo a spegnere il motore che già partivano le fiondate verso i canneti.
Visto l’esperienza dei giorni passati abbiamo optato per una pesca veloce..fatti i 4-5 lucci conveniva sempre non insistere.
Se il luccio era in zona bastava un solo tiro per prenderlo e dire quale esca o quale colore andava meglio era solo (questa è la verità) una gran “tega” mentale nostra..
Alla fine di una baia scopriamo un tunnel che conduce a un nuovo laghetto interno tutto pieno di canne e ninfee…BENVENUTI IN PARADISO!
La pesca a frog o buzzbait oramai era diventata troppo semplice:
In quei giorni si faceva a gara per prendere lucci con le esche più ignoranti possibili o cmq con un numero maggiore di esche diverse.. E di conseguenza i pesci non sapevamo più come metterli in posa.
Il paesaggio affianco a noi era stupendo e c'erano baie talmente belle che sembravano irreali..chi non vorrebbe lanciare in posti del genere?????Come fa a non esserci il luccio o meglio i lucci li dentro???
Stanchi ma felici si torna a casa….
La stanchezza è talmente grande che lasciamo tutta l'attrezzatura fuori..
Tanto li siamo in una terra dove nessuno tocca nulla e le barche con motore sono semplicemnete legate all'albero vicino al lago.
Si sta veramente bene li rispetto all'Italia dove ti fregherebbero pure l'albero!!!!
Il conto dei pesci in questo giorno è saltato nel pomeriggio!
Fra salpare, slamare ecc nessuno si impegnava a rispettarlo ed aggiornarlo…e una volta superata quota cento si pensava solo a pescare...incredibile!


QUINTO GIORNO:
Si cambia lago…decidiamo di riprovare in un lago (forse il più bello) dove negli anni passati avevo fatto il maggior numero di catture, come se fino ad oggi il pesce fosse mancato.
Quello che forse è mancato per alcuni di noi è il pezzo da novanta o meglio da metro e in questo lago le probabilità di farlo sono elevate..abbiamo davanti a noi altri due giorni per realizzare questo obbiettivo.
Le baie qui sono meno profonde dove il canneto è alternato a rocce, isole di torba e tronchi.
La navigazione è abbastanza complicata ma avendo portato dall’Italia il mio eco le cose si sono semplificate.
In fila indiana entriamo nella baia, facciamo i pesci ed usciamo...giornata spettacolare con sole e temperature magnifiche.
A fine giornata si conteranno circa 30 lucci a persona.

SESTO GIORNO:
Fruttiamo la mattina dell’ultimo giorno per andare a comprare qualche regalo a mogli e fidanzate nell’unico negozietto di Mala..tanto per cambiare il tour finisce in un negozio nel reparto pesca (ben fornito) e i soldi avanzati nella cassa generale finiscono in esche!
MALATI!!!!!!!!
Da li si parte…
Arriviamo sullo spot di pesca alle 10 del mattino…non c’è fretta, dopo pochi tiri la stanchezza della settimana inizia a farsi sentire, ci sentiamo appagati e la mattina scorre via veloce senza catture di rilievo.
Nel pomeriggio decidiamo di esplorare una zona di lago nuova con un’ampia baia!
Sono le 15 del pomeriggio e inizia il MOMENTO MAGICO!
Per due ore succede di tutto….3 lucci che volevano dargli contemporaneamente ad una rana, branchi di persici enormi che passavano sotto la barca, io che cerco di prenderne uno con il martin del 12 e aggancio un 90 pieno, mangianze a non finire dentro le baie simili ai branchi di tonnetti che danno alle sardine.
Pesce che saltava da tutte le parti!!
Eravamo veramente dei bambini a Gardaland!!
Sto strippando a 360 gradi…non so più cosa fare,sono indeciso se pescare o dedicarmi alla videocamera per riprendere il tutto…in barca con me il mio Babbo e Luciano continuano a far catture ed è piu il tempo che passo con la pinza in mano che con la canna.
Ad ogni lancio un luccio attaccava…incredulo mi giro, guardo le barche dei fiorentini Dado e Tia e li vedo impegnati a fare fotografie ad un super pesce, dall’altra parte i double luca agganciano una doppietta!
Stiamo sognando e guai a chi ci sveglia!!!
Dopo circa 3 ore tutto si placca e mi viene da dire per fortuna!!!
Siamo in ritardo di brutto con la tabella di marcia e ci sono ancora le valigie da fare!
Ore 19.30 Suona la veglia per tutti….smettiamo di pescare..E’ la fine di un sogno!!
Si torna a casa!
Il numero totale dei pesci presi in quelle due ore fra tutti noi è impressionante…preferisco non dirlo perché in pochi potrebbero crederci.

SETTIMO GIORNO:
La sveglia suona presto…carichiamo le valigie e ci dirigiamo verso l’aeroporto per consegnare le macchine e prendere il volo che ci porterà in Italia.
Sull’aereo non fiata nessuno..Appena tocchiamo i sedili crolliamo in un sonno pazzesco!
Abbiamo alle spalle un sacco di ore di sonno mancate.
Solo Luca non riesce a dormire e passera tutto il volo con la reflex in mano a rivedere le foto triste per il rientro alla normal vita quotidiana.
Scrivendo questo report in prima persona ho rivissuto tutta la settimana…5 pagine scritte tutte in un fiato.
Sicuramente abbiamo trovato una settimana super,al di sopra di ogni rosa aspettativa con dei pesci super che erano usciti da poco dalla frega e avevano un gran bisogno di alimentarsi.
La Lapponia molto spesso è subito identificata come spot con tanti lucci ma di piccole dimensioni.
Spero che questo report possa cambiare questa idea comune.
Momenti bellissimi, indimenticabili e tanta voglia di ritornarci il prossimo anno.
Un ringraziamento speciale a MARINO ROTA per il supporto logistico e per l’organizzazione PERFETTA del viaggio e a mio padre Giuseppe, ai double Luca, Dado, Mattia, Luciano.
THIS IS THE LAPPLAND!!!!
Appuntamento sicuro al prossimo anno…Lapponia 2011 arriviamo!!!!